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Sara Meneghetti

Vedere è potere: la nuova stagione

By Stagione 25.26

Ci svegliamo. Scrolliamo. Facciamo colazione e scrolliamo. Prima di andare a letto, scrolliamo. La rete è la nostra gabbia ma anche il nostro filo di comunicazione con il mondo. Possiamo sapere cosa succede oltreoceano, possiamo seguire la diretta da una flottiglia di barche nel Mediterraneo, ora per ora. Possiamo empatizzare con tantissime persone, ma un sentimento, digitato a più mani, prevale sugli altri: il senso di impotenza. Perché, se tanti cittadini e cittadine nel mondo stanno unendo le loro voci per gridare in coro l’assurdità della guerra, queste voci non si intravedono nelle azioni di chi ci governa? Perché ci sembra sempre che ci siano altri imperscrutabili interessi che si sovrappongono al bene comune? Perché il genere umano non è in grado di onorare le convenzioni internazionali di umanità e rispetto dei diritti di cui si è dotato? 

Eppure, non siamo impotenti. Il nostro sguardo sul mondo può cambiare il mondo. Anzi potremmo dire che il primo passo, per cambiarlo, è vederlo. E sentirlo.

Il secondo, volerlo. 

E un teatro, è davvero il luogo giusto da cui osservare, ascoltare voci, storie, persone. Farlo dal vivo, con un ritmo diverso, fermando lo scrolling, condividendo, dissentendo, anche arrabbiandosi, ma senza sentirsi impotenti. Forse, per una volta, possiamo trarre le nostre passioni dalla sorgente condivisa di cui scrive Edgar Allan Poe. Il nostro sguardo, il nostro ascolto, la nostra presenza sono potenti. Possono attingere ad una sorgente comune di arte e bellezza. Possono creare mondi nuovi. 

IL LANCIO

Quest’anno torniamo a riaprire le porte di Fucina con entusiasmo, perché ospiteremo concerti e spettacoli bellissimi, comici, tragici, forti, irriverenti: voci straniere, voci di donna, voci della genZ, voci più adulte, voci artificiali persino. Ma che aprono squarci di mondo, distopie, realtà talmente assurde da sembrare distopiche. E qualche ingenua, fortissima speranza. 

La stagione sarà presentata il 10 ottobre, in una serata ad ingresso libero che sarà anche occasione per raccogliere fondi per una causa che ci sta a cuore. 

LA STAGIONE DI TEATRO 25.26

VEDERE È POTERE

Dopodiché la stagione si aprirà il 18 ottobre con Ahmen, di Cromo Collettivo Artistico, che mette in scena la storia assurda e vera di un ragazzo che tenta da anni il ricongiungimento familiare con sua moglie, che lo attende in Pakistan, e deve lottare contro una burocrazia sorridente e spietata. Prosegue con La Verità non si Uccide, produzione originale di Fucina Culturale Machiavelli sul tema della libertà di stampa e della protezione dei giornalisti, portando sul palco tre storie vere e recenti da Iran, Cecenia e Palestina, per la drammaturgia di Sara Meneghetti. Il 20 dicembre torna a Verona la compagnia Baladam B-Side con Surrealismo Capitalista, uno spettacolo spoglio in cui le parole fanno capriole sui corpi degli attori, inventando nuove variazioni di capitalismo surreale. Venerdì 23 gennaio invece torna a Verona uno spettacolo amatissimo, che ha appena festeggiato i dieci anni di vita e di tour in tutta Italia: Dopodiché Stasera Mi Butto di Generazione Disagio. A febbraio, avremo ospite il nostro guru teatrale, Andrea Cosentino, questa volta eccezionalmente non solo in scena ma in duo… con l’intelligenza artificiale, nella sua ultima produzione Trash Test. Il 7 marzo sarà occasione per vedere Freevola, spettacolo di e con una delle giovani attrici più interessanti del panorama nazionale, Lucia Raffaella Mariani, che ci catturerà con un monologo dirompente e frivolo (ma non troppo) sul desiderio di essere amate ad ogni costo. Il 18 aprile siamo fieri di poter ospitare l’esplosiva compagnia Fartagnan Teatro e il loro Mammut, produzione ambientata in un lontano futuro che con toni comici e grotteschi indaga il tragico rapporto fra l’uomo e le intelligenze artificiali in un mondo sempre più automatizzato e alienante.

LA FUCINA DEI PICCOLI 25.26

IMMAGINARE È POTERE

Il teatro fa sognare, giocare, ma soprattutto immaginare! E l’immaginazione è una porta per nuovi mondi, ma anche per migliorare quello in cui viviamo.

Sono nove gli appuntamenti della Fucina dei Piccoli in collaborazione con Bam!Bam! Teatro, che presenta anche uno dei suoi spettacoli nel cartellone. Quest’anno la proposta si rafforza anche tramite la proposizione di concerti dedicati ai più piccoli, con la serie Radici di Suoni di Valentina Cavazzana.

Per il terzo anno consecutivo, Fucina consolida il sodalizio con Fondazione Arena di Verona che coproduce il sequel del successo per bambini “Baby Mozart”. 

STAGIONE DI MUSICA

SENTIRE È POTERE

Un autunno di contaminazione tra i linguaggi della musica classica e di altri generi, come l’appuntamento per cinefili Il volto dell’Orrore, in collaborazione con il Circolo del Cinema, occasione per vedere un capolavoro del cinema espressionistico di primo ‘900 con colonna sonora eseguita dal vivo da un gruppo di musicisti eccezionali. 

Il Quartetto Maffei, nella sua storica rassegna Un’Ora di Musica, propone quest’anno una sfida meravigliosa per i musicisti e per il pubblico: l’integrale dei Quartetti di Beethoven, con due ospiti speciali tra i più affermati musicologi italiani.

BIBLIOTECA UMANA

Prosegue anche l’impegno di Fucina come luogo di cultura, che presenta nuove opere di diversi autori, in collaborazione con la Libreria Pagina 12, la Libreria Feltrinelli, la testata giornalistica Heraldo. 

Il programma sarà online prestissimo!

Anche quest’anno sarà possibile acquistare una membership: potrai accedere a diversi spettacoli a scelta a prezzo ridotto, e al contempo sostenere il teatro!

Scopri tutte le Membership!

Tutto ciò che è prezioso è fragile, la X stagione di Fucina

By artisti in fucina, cultura, stagione 24.25

“Un uomo influente scaccia un gruppo di bambini che sta giocando, danzando e cantando intorno alla maschera intagliata della Grande Madre. Dopo essere caduto malato, l’uomo consulta un oracolo: agli dei non è piaciuto il suo comportamento, dal momento che i bambini li stavano onorando. L’uomo non capisce, l’oracolo spiega.

Tutto ciò che è prezioso è fragile.

Così è anche la tua vita.”

Passeggiando nel padiglione del Benin, alla Biennale di Venezia, ci siamo imbattuti in questa leggenda apocrifa, raccontata dal curatore Azu Nwagbogu, e nella frase che la riassume.

Ci è piaciuta tanto da sceglierla come titolo della X stagione di Fucina Culturale Machiavelli.

Gli spettacoli e i concerti qui presentati sono stati scelti per comporre un’ode a tutto ciò che è prezioso e fragile.

Tutto ciò che è piccolo, tutto ciò che è nascosto, tutto ciò che è appena nato. La fantasia dei bambini, le cose dello spirito. La gentilezza e le api, la diversità, le case di Pompei, i libri antichi, la diplomazia, un albero che cresce infilando le radici tra le rocce, il pensiero, il lavoro culturale e quello degli insegnanti, la vita umana in un teatro di guerra, una stella che non si sa se sia ancora viva ma la cui luce arriva ancora, il tuo tempo con chi ami o per fare ciò che vale davvero la pena fare. Read More

ingresso del teatro di fucina

Buon primo maggio, lavoratori e lavoratrici dello spettacolo!!

By Management culturale, Tutti

Buon primo maggio, lavoratori e lavoratrici dello spettacolo!!

Ma chi sono, costoro?

Piccola premessa utile. Ci piace l’idea di usare questo spazio per aprire qualche scorcio sul “dietro le quinte” di Fucina. Oggi, che è la festa dei lavoratori, vogliamo raccontarvi un’assurdità possibile che tanti teatri come noi conoscono, cioè che la cultura, pur scegliendo di non produrre profitto, possa però creare lavoro. Così che ogni volta che acquisterete un biglietto saprete cosa, anzi chi, state andando a retribuire, per davvero.

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By Musica, Stagione 22.23, Teatro

Ti senti fuori posto?

A volte, anche noi. Per questo ne abbiamo creato uno speciale.

Vieni a stare fuori posto con noi.

Fuori Posto è il titolo dell’ottava stagione di concerti e spettacoli di Fucina Culturale Machiavelli, in onore a chi spesso non si sente nel posto giusto. Forse perché un posto giusto non c’è più, perché il mondo è a soqquadro, perché non vuole stare al posto che gli è stato assegnato, o perché ha il proprio posto al caldo ma sente troppo forte la vicinanza a chi quel posto non l’ha mai avuto.

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Cultura che unisce e non divide

By cultura, Tutti

Cultura che unisce e non divide

Il discorso di Mattarella riporta al centro la cultura come strumento di pace

 

Non basta essere lavoratori della cultura per essere (o ritenersi) assolti.

Non è detto che se il nostro lavoro quotidiano maneggia la poesia, la musica, la letteratura come il pizzaiolo maneggia la pasta lievitata, questo elevi il nostro spirito fino a fare di noi degli esseri del tutto intelligenti, tolleranti, attenti e sensibili, con sguardo privilegiato sulla realtà. E’ un attimo distrarsi, e un attimo può durare un mese, un anno, una vita.

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Teatro ex Centro Mazziano - Via Madonna del Terraglio 10, Verona