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La start-up culturale Fucina Culturale Machiavelli propone il ciclo di concerti di musica da camera “Le Partiture Parlanti”

Nella città di White Noise City la musica è il più grande dei crimini e tutti gli strumenti sono stati tarati per suonare oltre la soglia di udibilità umana. Con questa premessa la rassegna di musica da camera Le Partiture Parlanti  vuole avvicinare anche i più scettici alla musica classica, mettendo al centro alla stessa partitura musicale, che prende voce e si racconta, parlando di sé e di un mondo distopico in cui la musica è fuorilegge.

Come portare nuovo pubblico ad apprezzare autori come Schubert, Shostakovic, Britten o Monteverdi? Come raccontare la musica in modo tale che appassioni e che venga compresa anche dai non addetti ai lavori?

Utilizzare un espediente teatrale, come quello del racconto, è una possibilità.

Le Partiture Parlanti” raccontano, attraverso la voce dei musicisti in scena, alcune delle più belle pagine di musica da camera: dalle metamorfosi di Benjamin Britten per oboe solo, allo struggente Quintetto di Franz Schubert, i poco conosciuti duetti di Claudio Monteverdi, le sonate per viola di Shostakovic, ma lo fanno riprendendo l’idea degli uomini-libro di Fahrenheit 451. Qui però sono i musicisti di Orchestra Machiavelli  a diventare partitura, imparandola a memoria per preservarla dall’oblio e dai controlli della polizia nella città distopica di White Noise City, in cui ogni musica è fuori legge.

Un genere affascinante, quello della lezione-concerto, che accomuna i vantaggi della lezione frontale con la freschezza dell’esecuzione dal vivo, che viene qui riletta e interpretata, per arrivare ad una soluzione teatrale originale: è la partitura stessa che si racconta, narrando la sua vita, i pensieri di suo padre (il compositore), il processo che l’ha portata alla luce, ma anche che cosa vede e che cosa sente, a dimostrare che la musica è viva.

Tre appuntamenti la domenica pomeriggio alle 18 (24 e 31 marzo, 14 aprile), nel teatro di Fucina Culturale Machiavelli, l’ex teatro Mazziano rimasto in tutti i cuori dei veronesi per la sua attività di cinema ed ora sede della start-up culturale gestita da cinque giovani under 30.

“Siamo partiti da due intenti di base”, afferma Stefano Soardo, Direttore Artistico, “che poi sono gli stessi di Fucina Culturale Machiavelli: formare nuovo pubblico che sappia ascoltare la musica – qualsiasi musica, al di là delle etichette di genere – e poter portare alla luce preziosi capolavori che rimarrebbero altrimenti inascoltati. L’ambientazione post-apocalittica di White Noise City è una contestualizzazione quasi obbligata: un luogo in cui tutti parlano, ma in cui si perde ciò che ha valore, perché viene sommerso da una spessa coltre di rumore bianco”.

“Volevamo aggiornare il concetto di lezione-concerto” aggiunge Rebecca Saggin “per offrire un prodotto che fosse al tempo stesso accattivante qualitativamente ma che fornisse anche un contesto narrativo di mediazione. Il target della nostra offerta culturale sono infatti i Millennials, spesso dimenticati nelle programmazioni culturali cittadine: divoratori di musica diversissima, che non disdegnano di passare da un concerto di musica pop o rock a proposte più impegnate, ma sempre volendosi divertire”.

Programma, costi e biglietti sul sito di www.fucinaculturalemachiavelli.com. Per info biglietteria@www.fucinaculturalemachiavelli.com.

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Teatro ex Centro Mazziano - Via Madonna del Terraglio 10, Verona